Vaccini: quando i titoli dei giornali sono più pericolosi delle fake news

L’infodemia che sta accompagnando questa terribile pandemia ci espone giornalmente a un bombardamento incredibile di informazioni. A farla la padrone sono le numerose fake news di cui ci occupiamo quotidianamente e alle quali la gente abbocca con una facilità inaudita, gratificando economicamente a suon di click chi le crea e le diffonde.
Quando a fare disinformazione sono le testate “ufficiali”, però, il quadro si complica ulteriormente, in virtù del fatto che è normale prendere più sul serio una notizia che proviene da una fonte autorevole. Anche i giornali devono vendere, e sul web il ritorno economico avviene tramite un titolo accattivante che spinga l’utente a fare click su di esso. Non è la prima volta che ne parliamo e, come abbiamo detto più volte, entro certi limiti ci sta: è normale attirare l’attenzione della clientela sul prodotto che si vuole vendere. Anche noi sappiamo benissimo quanto la scelta del titolo sia fondamentale per il successo dell’articolo in termini di views: molti dei nostri articoli che ritenevamo interessanti e degni di discussione, non se li è praticamente filati nessuno, mentre altri articoli decisamente più “frivoli” finiscono per riscuotere un successo inaspettato, in virtù di un titolo più immediato e che attira maggiormente l’attenzione dei lettori. Dunque, anche noi cerchiamo di scegliere un titolo che invogli a leggere l’articolo, ma cerchiamo di evitare il clickbait, cercando di non scegliere titoli ambigui o, peggio ancora, totalmente fuorvianti.
La stampa “ufficiale” propone molto spesso dei titoli a dir poco fuorvianti, e lo si scopre aprendo i relativi articoli. Il problema, che voi tutti conoscete benissimo, è che la stragrande maggioranza dei lettori si ferma solo al titolo, talvolta alla sola immagine. Gli articoli vengono poi condivisi e resi visibili a un numero imprecisato di persone, e anche in quel caso poche di esse si prenderanno la briga di leggere l’articolo per intero.
Nello specifico, vi andiamo a parlare di un articolo di ANSA, pubblicato il 21/10/2020 (ma anche altri giornali hanno riportato titoli simili per la medesima notizia):

Un titolo che avrà sicuramente fatto la gioia dei tanti no-vax e negazionisti, i quali lo stanno utilizzando (e continueranno a farlo anche in futuro) come prova provata delle loro teorie sulla pericolosità dei vaccini.
Aprendo l’articolo (che è stato successivamente modificato), si legge però questo:

Per un ulteriore approfondimento sull’episodio vi rimandiamo a questo articolo di Bufale.Net.
Noi, come al solito, ci dedicheremo ad approfondire le reazioni all’articolo e a darvene conto attraverso qualche esempio. Va tuttavia premesso che moltissimi commenti e moltissime condivisioni sono a opera di lettori che sottolineano ciò che noi stiamo sottolineando col nostro articolo, stigmatizzando l’accaduto. Questo aspetto ci rincuora.